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È di questi giorni la polemica innescata da Lance Armstrong sul buonismo ed il politicamente corretto che domina in gruppo nel World Tour.

In particolare l’ex ciclista texano, dopo la vittoria di Philipsen in volata nell’ultima Milano-Sanremo ai danni di Matthews e Pogacar (con i due sconfitti che hanno abbracciato e celebrato il vincitore) si è espresso così:

“La generazione attuale, questi ragazzi, battagliano e corrono l’uno contro l’altro per tutta la gara, e qualcuno perderà; Il vincitore aspetta al traguardo e si abbraccia con chi ha perso. E penso: ‘Cosa?’. State solo aspettando lì così potrete abbracciarvi tutti? Dopo aver appena perso?
Non sto dicendo che la nostra generazione stesse facendo la cosa giusta, o che ne fossi orgoglioso – ha proseguito il vincitore di sette Tour de France, poi tutti revocati per doping – Penso che sia bello da vedere, ma per noi non è stato così. Non mi è mai passato per la mente. Penso che le gare della nostra generazione fossero migliori”.

La sensazione è che Armstrong abbia espresso una opinione che in molti condividono, ma che spesso e volentieri preferiscano non esternare, per non sembrare politicamente scorretti.

Il ciclismo ha sempre vissuto di grandi rivalità (tra atleti di squadre diverse o talvolta tra atleti della stessa squadra) e in effetti l’appiattimento dei sentimenti all’interno del gruppo ci priva della linfa essenziale alla base di quelle che una volta erano considerate “chiacchiere da bar”.
È vero, le prestazioni atletiche stanno raggiungendo dei livelli inimmaginabili fino a qualche anno fa (vedere medie orarie e watt espressi dai vari Evenepoel, MVDP, Pogacar, Vingegaard ecc… ), ma è possibile che questo “politically correct”, in cui lo sconfitto gioisce per il vincitore, stia levando un pò di pepe alle competizioni?

Chiariamoci: personaggi estrosi e imprevedibili come Pogacar o Van Der Poel fanno bene al ciclismo, anche e soprattutto perché all’esuberanza caratteriale aggiungono qualità atletiche invidiabili, ma non possiamo fare a meno di domandarci cosa sarebbero le gare di questi anni e con questi atleti, se le rivalità fossero un pò meno nascoste e magari accompagnate da qualche polemica.

Vedremo se ci sarà un’inversione di tendenza a cominciare dalle Classiche del Nord.

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